Carlo Russo ritorna sul tema centrale della strutturazione del consiglio di amministrazione come elemento decisivo per ampliare il business aziendale e renderlo appetibile per gli investimenti. In questa prospettiva, approfondisce il ruolo di una figura chiave come quella dei direttori non esecutivi (NED), i quali possono aggiungere molto valore a qualsiasi attività, dalle start-up, pmi, alle grandi società.
Per amministratore non esecutivo si intende un membro del consiglio di amministrazione di una società o organizzazione, che rientra, però, nel team di gestione esecutiva. Si tratta, quindi, di una figura in genere non direttamente coinvolta nell’attività di gestione ordinaria dell’organizzazione, ma nella delineazione delle strategie e degli obiettivi aziendali.
Scrive sul tema Carlo Russo:“Il ruolo dell’amministratore non esecutivo (NED) consiste nell’essere una sorta di bussola etica all’interno di una organizzazione. Non sono dipendenti, ex dipendenti o investitori; quindi, la prospettiva che forniscono all’organizzazione in cui operano non è distorta dalla politica aziendale o dagli interessi di carriera. Essere un amministratore non esecutivo è un impegno significativo e un investimento utile per un consiglio di amministrazione: contribuisce al valore della azienda e al vantaggio degli stakeholders”. Questo contributo lo può fornire sulla base del suo ruolo esterno e di competenze ampie e approfondite attraverso le quali è in grado di offrire a valle un controllo indipendente sul conseguimento degli obiettivi prefissati e a monte un contributo importante alla definizione della strategia aziendale.
Il mutato quadro economico e sociale determina un panorama aziendale molto più complesso e articolato e questo comporta maggiori aspettative e un crescente impegno e responsabilità di queste particolari figure professionali. Come sottolinea Carlo Russo, “Uno dei temi chiave della corporate governance nel nostro Paese è la formazione e la selezione dei consiglieri di amministrazione, anche alla luce del nuovo processo di verifica della loro indipendenza nelle aziende”. Una governance efficace non è solo una questione di compliance, ma anche un tema urgente di formazione, operatività e strategia. Dovendo agire all’interno di settori aziendali complessi, direttore non esecutivo affidabile deve possedere, non solo valide basi formative, ma deve anche essere in grado di sviluppare e acquisire competenze specifiche avanzate. Essenziale, in questa prospettiva, è il bagaglio di solida e articolata esperienza aziendale che permetta una competente gestione delle molteplici dinamiche che occorre affrontare, dalla gestione delle crisi all’ambizione di espansione, fino alla responsabilità sociale.
Come non mancare di evidenziare Caro Russo, proprio grazie allo lor particolare posizione all’interno della governance aziendale permette ai NED di incoraggiare promuovere temi e strategie di grande intere concentrati sulla gestione quotidiana dell’azienda.
Scrive il manager: “I direttori non esecutivi possono aggiungere molto valore a qualsiasi attività, dalle start-up, pmi, alle grandi società. Ricevere consigli e opinioni di esperti che sono indipendenti dalla gestione quotidiana dell’azienda è un moltiplicatore di valore per la maggior parte delle aziende, in particolare per quelle più piccole del settore privato, del terzo settore, comprese le startup”. Una PMI, che intende promuovere un proprio giro d’affari in ambito nazionale o all’estero, potrà avvantaggiarsi e sviluppare una maggiore capacità competitiva, non affidandosi esclusivamente al singolo dirigente, ma ad un consiglio di amministrazione ben strutturato che annoveri al suo interno un ventaglio di competenze e saperi specifici, il cui valore aggiunto può essere rappresentato proprio dalla presenza di consiglieri indipendenti.
Come chiarisce opportunamente Carlo Russo, “Il ricorso ai mercati dei capitali, indispensabile per le aziende familiari che devono affrontare investimenti rilevanti a livello internazionale, richiede valutazioni da parte di istituzioni terze (società di “rating”) che guardano soprattutto alla qualità del sistema di governance, specialmente in caso di passaggio generazionale. Avere un CdA qualificato con esperti non esecutivi indipendenti espone positivamente l’azienda al mercato dei capitali”.
Se si considera in modo particolare l’esigenza di una espansione sui mercati internazionali, un amministratore indipendente, in modo specifico se ha già ricoperto ruoli dirigenziali, potrà portare in dote una preziosa esperienza commerciale e una essenziale rete di relazioni che facilitano e rendono più efficace la penetrazione nei mercati esteri. Tuti gli imprenditori sono consapevoli del dispendio in termini di tempo e di risorse che implica un’attività di networking, un amministratore indipendente, mettendo a disposizione la sua personale rete di contatti, produce un valore aggiunto significativo mettendo in contatto il management con potenziali partner commerciali, nuovi clienti, fornitori a cui altrimenti non si avrebbe accesso.
Particolarmente importante diventa individuare quegli amministratori non esecutivi in possesso di una competenza specifica nel settore o area a cui l’azienda si rivolge. Sottolinea, ancora Carlo Russo sulla presenza dei NED come fattore di successo: “I NED possono inoltre aiutare le aziende a trovare e garantire investimenti poiché spesso hanno investitori nella loro rete a cui possono far riferimento. I potenziali investitori giudicano più efficace un consiglio di amministrazione forte con percentuale maggiore di amministratori indipendenti ed esprimono maggiore fiducia nell’investire”.